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Psicoterapia
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Nel corso della propria vita, molte coppie si trovano ad affrontare momenti di crisi tra i partner o a vivere delle difficoltà comunicative. Si sperimenta l’incapacità di esprimere all’altro esigenze e vissuti profondi, che vadano al di là della superficie, che hanno a che fare con il proprio mondo interiore, con i desideri, le paure, i sogni, le speranze. La parola sembra consumata da discorsi ripetuti fino alla nausea, dalla ruminazione sempre sugli stessi argomenti di discussione. In questi casi, un percorso di terapia di coppia può aiutare a riscoprire l’altro e a trovare strumenti per superare lo stallo comunicativo.
Durante le sedute di psicoterapia di coppia, il terapeuta può utilizzare una serie di tecniche per aiutare i partner ad aprirsi all’altro. Innanzitutto, è possibile che fornisce interpretazioni che riguardano non tanto il contenuto della comunicazione – che può essere dei più semplici e banali – ma il processo sotteso, le modalità attraverso cui avviene la comunicazione, la dinamica psicologica.
Oppure, il terapeuta può riformulare la comunicazione, provando a inserire la difficoltà sperimentata all’interno di una storia di vita. La crisi, in questo modo, diventa un’occasione per conoscersi meglio l’un l’altro e per approfondire anche il rapporto con sé stessi.
In terapia è anche possibile usare i sogni di coppia. Il contenuto di questo tipo di sogni, infatti, spesso rivela aspetti del rapporto che non emergono nella comunicazione o nel pensiero.
Tra le tecniche per affrontare una crisi di coppia c’è anche lo psicodramma, con il quale si possono mettere in scena vissuti o episodi passati, inserendo delle varianti al copione oppure mettendosi al posto dell’altro. In questo secondo caso, assumere il punto di vista e il ruolo del partner non significa soltanto cerca di entrare nella sua ottica, provare a capirlo e a percepire i suoi sentimenti e pensieri ma anche avere la possibilità di vedersi dall’esterno, prendere consapevolezza di alcuni elementi che rimangono inconsci e rischiano di interferire con una relazione soddisfacente.
Infine, si può usare la scultura di coppia, una variante della scultura familiare.
La scultura di coppia in terapia: come funziona
Indice
Ma come funziona nello specifico la tecnica della scultura di coppia? Questo tipo di strumento offre un modo alternativo di rappresentare il rapporto e il conflitto tra i partner, utilizzando la simbologia del corpo e degli spazi. Consente di vedere meglio le difficoltà e quindi di attivare le risorse necessarie a risolverle.
Il terapeuta chiede a entrambi i membri della coppia di pensare a una scultura che rappresenta l’assetto della loro relazione in quel momento. Può trattarsi di una scultura realmente esistente, come la Pietà di Michelangelo, oppure di un’immagine presente all’interno di un quadro o anche qualcosa di totalmente inventato. Ciascuno dei partner deve pensare in modo indipendente e autonomo, in modo da non influenzare l’altro. Dopo averci pensato un po’, entrambi descrivono la scultura di coppia che hanno concepito. Poi entrambe le sculture vengono messe in scena, rappresentate fisicamente usando i propri corpi.
Si tratta, dunque, di una scultura vivente.
È importante per il terapeuta cogliere il movimento, capire gli sguardi, le espressioni dei visi, le tensioni che si manifestano all’interno della rappresentazione. La scultura deve essere tenuta per qualche minuto. Entrambi i partner così possono percepire le resistenze a entrare in contatto con l’altro.
Il terapeuta chiede di ascoltarsi, di sentire cosa si prova in quella situazione. Si può anche chiedere di invertire i ruoli, proprio come nello psicodramma, per capire come si sente l’altro in quella posizione. Una posizione fisica che è anche una posizione psicologica.
Esempi di sculture di coppia realizzate in terapia
Le sculture realizzate dalle coppie in seduta possono essere di vario genere. È interessante osservare qualche esempio reale per capire meglio come funziona questa tecnica.
Capita di vedere coppie in cui i partner si dispongono l’uno di fronte all’altro, con le teste vicine, fino a toccarsi con la fronte, i piedi uniti ma i corpi estremamente distanziati all’altezza del bacino. Questo tipo di disposizione suggerisce difficoltà e distanza relativa alla sfera sessuale.
Oppure ci si trova di fronte alla situazione opposta: marito e moglie uniti nelle parti anatomiche che rappresentano la libido e l’impulso sessuale, ma divisi e lontani dal punto di vista mentale.
In altri casi, i due partner si dispongono spalla contro spalla, rivolti in direzioni completamente diverse e opposte. Sono appoggiati l’uno all’altro e sembra proprio che, se uno dei due non ci fosse, l’intera struttura crollerebbe. In questa situazione appare evidente che il rapporto si basa su un bisogno reciproco di sostegno, ma è completamente assente l’aspetto della comunicazione.
Oppure ci sono statue di coppia in cui uno dei due si adagia sull’altro, mentre questo lo tiene. O ancora in cui uno dei due sembra fuggire mentre l’altro lo insegue e cerca di trattenerlo. Oppure situazioni in cui uno dei partner opprime l’altro, lo stringe come tenendolo in trappola.
A prima vista, nel 90% dei casi le due sculture di coppia messe in scena dai partner sembrano completamente diverse. Ma in realtà, nella maggior parte delle situazioni, coincidono. Il riconoscimento delle dinamiche può aiutare i membri della coppia in crisi a passare dall’analisi di contenuti di superficie a parlare di dinamiche relazionali profonde. Permette alla coppia, in buona sostanza, di fare un balzo in avanti nel percorso.
Talvolta la scultura di coppia può anche essere integrata introducendo il ruolo di altri membri della famiglia come figli, suoceri etc. In questo caso il terapeuta si presta a interpretare il ruolo del familiare mancante all’interno della seduta.
Inoltre, la tecnica della scultura di coppia può essere anche usata per rappresentare la relazione in diversi momenti: per esempio quando ci si era appena conosciuti e il rapporto era agli inizi oppure si può realizzare la scultura della coppia futura, del come si pensa possa evolvere il rapporto tra un certo numero di anni.