Dipendenza affettiva
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L’indipendenza totale è una condizione difficilmente raggiungibile e non auspicabile: tutti dipendiamo in qualche misura da coloro con i quali abbiamo una relazione e ricerchiamo approvazione, affetto, attenzione. Abbiamo bisogno di sentirci amati e accuditi dal nostro partner.
La dipendenza affettiva, anche definita love addiction, tuttavia, rappresenta una vera e propria patologia, in grado di compromettere fortemente l’autonomia, l’autorealizzazione e il benessere individuale. La dipendenza affettiva, infatti, presenta diverse caratteristiche in comune con le dipendenze in generale ma se ne distingue per un dato essenziale: essa si sviluppa nei confronti di un’altra persona e, di conseguenza, risulta difficilmente riconoscibile.
La persona dipendente dedica tutto sé stesso all’altro, con l’obiettivo di perseguire il suo benessere e non il proprio. Si tratta, spesso, di una forma di amore a senso unico, priva di quella reciprocità necessaria in una relazione sana, che determina uno stato di malessere psicologico o fisico a chi ne soffre.
Chi ha sviluppato una forma di dipendenza affettiva è incapace di riconoscere i propri bisogni, tende a subordinarli a quelli dell’altro e a non riuscire, dunque, a prendersi cura di sé stesso, a ritagliarsi un proprio spazio di autodeterminazione e crescita personale, ad avere hobby e interessi. Spesso tende a isolarsi rispetto agli altri, riservando il proprio tempo esclusivamente alla relazione.
In secondo luogo, il dipendente soffre di un profondo senso di inadeguatezza che si estrinseca in un costante atteggiamento negativo nei confronti di sé stesso e nella convinzione di dover essere diligenti e amabili pur di ottenere l’amore dell’altro, sacrificando completamente sé.
Le caratteristiche di una dipendenza affettiva
L’amore dipendente si mostra con una serie di caratteristiche:
- è ossessivo e presenta la tendenza a non lasciare spazi personali
- si basa su continue richieste di devozione totale da parte della persona amata
- si chiude rispetto alle esperienze esterne, nella convinzione di dover preservare la relazione e nella paura che possa esserci qualche cambiamento destabilizzante
Le cause della dipendenza affettiva
Le radici della dipendenza affettiva vanno solitamente ricercate nell’infanzia e nelle particolari dinamiche familiari vissute. Spesso chi soffre di una dipendenza affettiva ha vissuto alcune esperienze traumatiche che lo hanno indotto a ritenersi indegno di amore e di cure.
Questo accade quando i genitori o coloro che dovrebbero prendersi cura del bambino, i cosiddetti caregivers, non sono in grado di soddisfarne i bisogni emotivi del piccolo, lo hanno fatto sentire abbandonato e trascurato oppure quando i genitori sono stati troppo controllanti, reprimendo la spontaneità del bambino.
Dipendenza affettiva e narcisismo patologico
In molti casi, chi sviluppa una dipendenza affettiva tende a incastrarsi con un partner che manifesta un narcisismo patologico.
Questo tipo di soggetto è sempre impegnato a tenere in piedi un’immagine grandiosa di sé, a mostrarsi sicuro, forte, invulnerabile, affascinante e cerca nel partner qualcuno che gli rimandi costantemente questa immagine, qualcuno che lo veneri e che gli dia conferme del suo essere superiore. Ha bisogno di sentirsi sempre al centro dell’attenzione. In verità, però, dietro questa maschera di apparente perfezione, egli nasconde un’autostima fragile, un profondo vuoto e senso di inadeguatezza, una grande paura del confronto e delle critiche.
Egli è in grado di far cadere la dipendente affettiva nella propria trappola, di indurla a legarsi affettivamente a lui grazie a una precisa serie di comportamenti. All’inizio del rapporto, il narcisista usa quello che in gergo viene chiamato love bombing cioè investe la potenziale partner di attenzioni, carinerie, dolci parole, regali, promesse, dichiarazioni di amore smisurato che fanno sentire la donna desiderata. In questo modo, il narcisista va a toccare un nervo scoperto della dipendente affettiva, soddisfando il suo bisogno di essere considerata e vista. Ella vorrà quindi entrare in relazione con lui, cercare un sempre maggior coinvolgimento emotivo, dedicandoglisi anima e corpo.
Il narcisista patologico, però, teme l’intimità e il coinvolgimento, non riesce a provare empatia e a connettersi con l’altro e progressivamente tende a ritirarsi dal rapporto, dando sempre meno, sottraendosi, spesso sottolineando come le richieste della partner siano eccessive e soffocanti.
La dipendente, di fronte alla possibilità che l’altro vada via, cerca in ogni modo di soddisfarlo, mettendo tutte le proprie energie al servizio della causa della relazione. Ella arriva al punto di sopportare qualsiasi umiliazione, rimprovero, comportamento sgradevole, critica e svalutazione pur di tenere in piedi il rapporto e non essere lasciata.
Il suo timore pià grande, infatti, è l’abbandono.
Come superare una dipendenza affettiva
Il primo passo per superare un problema di dipendenza affettiva è riconoscere che si sta vivendo una situazione non sana, il che spesso avviene soltanto nel momento in cui si è toccato il fondo e tutt ele illusioni e le speranze nutrite fino a quel momento vengono meno. È utile allora avvalersi di un supporto psicologico o psicoterapeutico per districarsi da questa rete e ricominciare ad avere un rapporto benefico con sé stessi e con l’altro.
Per saperne di più leggi l’articolo di Pietro Priorini sulla Dipendenza Affettiva