Rabbia e gestione della rabbia
La rabbia viene comunemente concepita come un’emozione dall’accezione negativa, che si lega ad espressioni di violenza, aggressività e sopraffazione. La rabbia, tuttavia, è in realtà una delle emozioni fondamentali, filogeneticamente determinata, che consente all’individuo di adattarsi e sopravvivere nel proprio ambiente. Quest’emozione, dunque, esattamente come l’ansia, ha un suo ruolo specifico, che consiste nel segnalare a chi la sperimenta la presenza di un elemento di disagio, una difficoltà o un ostacolo nel raggiungimento dei propri obiettivi. A questo si associa anche la funzione della rabbia di predisporre all’azione, attraverso l’attivazione di una serie di modificazioni psicofisiologiche che vanno dall’impulsività ad una maggiore concentrazione di energia che spinge alla reazione, volta a eliminare il fattore di disturbo.
Difficoltà nella gestione della rabbia
Alcuni individui, però, possono avere difficoltà nella gestione della rabbia, essere cioè incapaci di modularla correttamente e organizzare le risposte comportamentali adeguate al contesto in cui si trovano ad agire. Questo tipo di dis-regolazione emotiva può avvenire in due sensi tra loro diametralmente opposti: da un lato c’è chi reagisce in termini di violenza, sperimentando un’emozione troppo intensa; dall’altro chi, invece, reprime l’emozione e si predispone ad un atteggiamento passivo.
La rabbia disfunzionale e le sue forme
Nel primo caso la rabbia è disfunzionale quando:
- è troppo intensa rispetto al motivo scatenante
- non sembra essere rapportabile ad un motivo scatenante
- si manifesta insieme a pensieri ed emozioni negativi
- produce comportamenti aggressivi verso sé stessi, gli altri o anche oggetti
- determina l’allontanamento di chi ci circonda
Nel secondo caso, altrettanto problematico perché l’inibizione della rabbia porta ad assumere un comportamento tendenzialmente di ipercontrollo e a impedire l’azione, facendo scadere nell’impotenza, i segnali di una rabbia disfunzionale sono:
- entità lieve o troppo modesta dell’emozione rispetto alla causa scatenante
- incapacità di individuare il fattore di danno/ingiustizia
- comportamenti che non mettono in condizione di proteggere sé stessi
- emozioni quali ansia, colpa e vergogna
In entrambi i casi intraprendere un percorso di psicoterapia può condurre a rimodulare quest’emozione, tanto vitale e importante, arrivando ad acquisire la capacità di sfruttarne le potenzialità positive: imparare a gestire la rabbia è possibile.